Volontariato, educazione ed integrazione della comunità rom

Asociatia Il Giocattolo

Anina, Romania

Volontariato in Romania con Il Giocattolo

Il Giocattolo è un’associazione italiana che opera in Romania da anni per promuovere lo sviluppo della comunità di una zona povera, attraverso l’educazione di bambini delle fasce più deboli (lottando contro le carenze scolastiche) nonché per l’integrazione delle famiglie di etnia rom.

Volontariato in Romania con Il Giocattolo

Descrizione dell'organizzazione

Asociatia Il Giocattolo opera in Romania (Jud. Caras-Severin). Ci dedichiamo a migliorare il futuro degli altri in particolare di bambini, lottando contro l’abbandono scolastico, con corsi educativi, ristrutturiamo edifici (però facendo lavorare i locali!) per creare nuovi punti d’aggregazione, e aiutiamo le persone attraverso l’inserimento lavorativo e il supporto sociale.

Occuparci dei bambini, in ogni parte del mondo, significa occuparci anche del nostro futuro.

  • Ristrutturazione della scuola di Brădet, situato a 685 m.s.l.m., nel sud-ovest della Romania, nel Comune di Anina (scuola ora in piena attività).
  • Portato aiuti materiali a centinaia di bambini e famiglie, preventivamente selezionate e spesso successivamente seguite.
  • Dato supporto economico e logistico nei casi di gravi necessità sanitarie (bambini e adulti), mediante collegamento con medici italiani e romeni.
  • Ristrutturato e dotato l’asilo di Brădet.
  • Costruito arredi urbani (panchine e cesti per rifiuti).
  • Supportata la gestione di scuole e asili; svolte attività per bambini e giovani (sport, musica editoria).
  • Stimolata, soprattutto nei giovani, la consapevolezza dei doveri e dei diritti civili.
  • Insegnata la cura dell’ambiente ai bambini e giovani, con diverse campagne di pulizia e corsi.
  • Lavorato per modificare l’ingiusta idea che alcuni italiani hanno della Romania.

Dal 2016 è aperta anche una sede nel comune di Anina, in comodato in un immobile che presto verrà donato alla nuova associazione costituita tra noi e i donatori stessi. In questo edificio abbiamo iniziato a occuparci a più ampio raggio delle fasce deboli, in particolare di etnia rom.

I nostri programmi:

Apertura di una specie di “”oratorio”” per circa 100 bambini/ragazzi per:

  • dare ai bambini (e attrarre anche almeno alcuni genitori) una assistenza materiale/culturale e spirituale facendo sentire loro la vicinanza di qualcuno che li pensa e li aiuta. Anche solo il conforto di poter parlare dei loro problemi è indispensabile;
  • nel giusto equilibrio, potremo occuparci di dare una educazione in campo sanitario, igienico e alimentare. La speranza è quella di attirare anche i genitori i quali abbisognano delle più elementari basi educative.

Altra importantissima finalità è quella di combattere la discriminazione di cui sono oggetto i rom da parte della popolazione non rom. Questa discriminazione porta i bambini rom a non frequentare (o abbandonare) la scuola per comprensibili situazioni di disagio; essi non vengono spinti dai genitori e ancor meno incoraggiati dal corpo insegnante, avviando un circolo vizioso che li porta al totale abbandono scolastico, sigh!

Altro fine da raggiungere è quello di creare il concetto di volontariato, molto raro in zona. Riteniamo che dando le prime basi e un po’ di responsabilità potremmo invitare/convincere alcuni giovani a dedicare ore al volontariato. In questo modo si sviluppa il concetto stesso di volontariato facendo capire che il fatto di essere poveri non è certo una esimente dal “fare per gli altri” ma, anzi, è proprio il modo per uscire dalla povertà. Dovremmo far comprendere che “più si pensa agli altri più si sta bene”. Noi siamo un esempio.

È importante anche cercare di dare lavoro alla popolazione rom perché:

  • senza una minima stabilità economica vi è dipendenza dagli aiuti sociali e quindi non può crearsi sviluppo della persona;
  • un bambino deve vedere che il proprio padre alla mattina si alza per andare a lavorare e rientra stanco ma felice di aver dato sostegno alla famiglia; diversamente, il bambino impara (come attualmente succede) che la vita è fatta di tempo perso a dormire o guardare la TV;
  • contrastare, fin da piccoli, la pratica di accattonaggio e di vita di sotterfugi;
  • insegnare che la vita è fatta di sogni realizzabili con il proprio lavoro onesto.

È molto importate che i bambini rom svolgano attività ludico educative insieme ai bambini non rom. Abbiamo già fatto diverse prove e, come previsto, nascono presto amicizie tra loro. È solo in questo modo che si combatte, in radice, la discriminazione. Stiamo anche lavorando su di un libro fotografico, grazie all’aiuto di un professionista di livello internazionale (Giulio di Meo https://www.giuliodimeo.it) che ci aiuterà per la diffusione dei nostri progetti

Con il Comune di Anina ci sono buoni rapporti ma essendo molto povero non possiamo contare su aiuti economici. Abbiamo però aiuti vari (uso pulmino, alloggi per i volontari estivi, ecc…). Vi sono anche rapporti con il distretto scolastico, sempre informato dei nostri lavori.

Opportunità di volontariato

Testimonianze

DIVENTA VOLONTARIO

Se non fosse prevista la formazione, visita Ayni Scuola

Parliamo italiano

info@ilgiocattolo.org

Aiutaci a trovare altri volontari! CONDIVIDI: