Ancora una volta torniamo a parlare di volontariato e…soldi! Ma come? Non sarebbe meglio parlare di sostenibilità, soft skills e progetti di sviluppo? Può darsi, ma non possiamo ignorare il fatto che sia proprio il costo del volontariato a dissuadere ogni anno tante, troppe persone desiderose di partire come volontari all’estero. Per aggirare il problema, molti cercano disperatamente un programma di volontariato internazionale retribuito. Ma davvero esiste il volontariato internazionale retribuito?
Vediamo un po’.
- Il volontariato, per sua natura, è un aiuto, una collaborazione prestata in modo disinteressato e gratuito. Si può fare volontariato presso un’associazione non-profit, oppure in modo individuale, e cioè come cittadino autonomo che fa qualcosa per la società al di fuori degli schemi associativi.
- La retribuzione, invece, è il compenso corrisposto ad una prestazione lavorativa, un compenso calcolato in base all’entità della prestazione e alle leggi vigenti.
Ma allora “volontariato” e “retribuzione” non hanno niente a che fare l’uno con l’altro! Sono come due insiemi che non si intersecano, due termini che si escludono a vicenda. E quindi, senza ombra di dubbio, possiamo dirlo:
Il volontariato internazionale retribuito non esiste!
Ma allora perché se ne parla? Sono due gli equivoci principali che ci portano ad usare il termine volontariato internazionale retribuito.
Il primo è la confusione del termine “retribuzione” con “rimborso”. Ci sono sì programmi di volontariato internazionale che prevedono un rimborso spese per i partecipanti. Non sono la maggioranza, ma ce ne sono diversi! Al volontario può essere fornito un assegno mensile (pocket money), la copertura delle spese del viaggio, il vitto e l’alloggio. Ma questo rimborso non può (legalmente) essere definito retribuzione perché tra l’associazione ed il volontario non c’è alcun rapporto di lavoro!
Volete sapere quali sono i programmi sovvenzionati (con rimborso) a cui potete accedere? Eccone alcuni!
Ma anche qualche piccolo ente si dà da fare per retribuire i propri volontari! Come Marina Orth Foundation in Colombia, Coins for Change in Vietnam o Il Giocattolo in Romania!
Attenzione, però, perché gli unici volontari che vengono “retribuiti” sono quelli che svolgono mansioni a medio-lungo termine, con un qualche grado di responsabilità. Il volontariato generico e a breve termine non è mai sovvenzionato.
Il secondo equivoco che induce molti a parlare di volontariato internazionale retribuito è la confusione tra volontari e professionisti della cooperazione. Il fatto che operino nello stesso ambito non deve trarre in inganno: anche i volontari ospedalieri e i medici lavorano nello stesso ambito (l’assistenza medico-sanitaria), ma nessuno pensa che siano la stessa cosa e che facciano le stesse cose. Chissà perché per i volontari internazionali ed i cooperanti debba essere così!
Ad ogni modo, il cooperante è una figura professionale retribuita, con un regolare contratto di lavoro stipulato con una Ong o un’istituzione impegnata nella realizzazione di progetti di sviluppo in un paese estero. Quindi è sicuramente possibile operare nell’ambito della cooperazione allo sviluppo ed essere retribuiti, ma non come volontari! Solo come professionisti.