Volontariato internazionale breve

Volontariato internazionale breve, ma con impatto

Certo che se potessimo passare almeno 6 mesi a lavorare come volontari per un’associazione, cooperativa o organizzazione di sviluppo il nostro impatto sui loro progetti sarebbe probabilmente notevole! Ma spesso questo non è possibile. Molti di voi hanno a disposizione solo un paio di settimane a Natale, Pasqua o d’estate. Ma sapete una cosa? Potete fare comunque moltissimo! In questo articolo vi raccontiamo come ottenere il massimo da un’esperienza di volontariato internazionale breve!

Volontariato Specifico VS Volontariato Generico

Sul breve termine, avere un ruolo ed un progetto specifico è molto più significativo che avere una missione generica. Mi spiego meglio: invece di partire per “dare una mano con quello che c’è da fare” è meglio avere un obiettivo concreto ancora prima di arrivare sul campo. Facciamo alcuni esempi!

Vi occupate di educazione? Invece di partire per assistere in modo generico insegnanti ed educatori che normalmente se la cavano anche senza di voi, pensate piuttosto ad una proposta formativa concreta che possa essere sviluppata nell’arco di 2 settimane. Ad esempio, una serie di sessioni per adolescenti sulla soluzione pacifica dei conflitti, un corso di igiene e salute, oppure un laboratorio artistico o sportivo.

Significative sono anche le proposte di consulenza (SEO, fundraising, contabilità…) e quelle artistiche, ad esempio, la realizzazione di scatti per l’Ong o di murales per ravvivare le pareti degli edifici. O, perché no, la rigenerazione di uno spazio verde. Quale potrebbe essere il miglior uso del vostro tempo come volontari? Quali capacità potete condividere con le associazioni e con le comunità?

Scegliere di fare volontariato generico sul breve termine spesso significa non riuscire a donare tutto quello che abbiamo. E si torna a casa pensando: “La prossima volta potrei proporre…potrei fare…”. Ma non sempre c’è una prossima volta, vero? Quindi se pensate di avere delle abilità o delle conoscenze specifiche da condividere, fatelo presente prima della vostra partenza ed organizzatevi di conseguenza!

Avere obiettivi SMART

Chi ha studiato o chi si occupa di Project Design e Project Management in qualsiasi settore (anche non-profit) avrà imparato una cosa: che gli obiettivi proposti devono sempre essere SMART, che in realtà non significa “intelligenti” come uno potrebbe pensare, bensì: S= “Specific”; M=”Measurable”; A= “Achievable”; R= “Realistic”; e T= “Timely”.

Senza scendere nel merito di ogni singola definizione, avere degli obiettivi SMART significa avere degli obiettivi sensati e realizzabili. Un volontario in partenza per una missione breve, che desidera dare il massimo e trarre il massimo dall’esperienza che si appresta a vivere, ha bisogno di obiettivi SMART.

Ha bisogno, tanto per cominciare, di mete “possibili”, anche se “ambiziose”. Quindi obiettivi realizzabili nell’arco di tempo indicato, che richiedano solo capacità e abilità che il volontario o i suoi compagni già possiedono, che non presuppongano l’uso di risorse fuori budget.

Altrettanto importante è che gli obiettivi del volontario non siano campati in aria, ma piuttosto definiti in base alle reali necessità e agli interessi del collettivo con cui l’associazione lavora. Per un educatore, sarà necessario tenere presente le conoscenze pregresse del gruppo e le loro ambizioni; un artista che dipinge un murales, d’altra parte, dovrà tenere presente gli interessi e la cultura del suo “pubblico”.

Affidarsi sempre ad una buona pianificazione

La definizione di progetti specifici e di obiettivi SMART non sarebbe mai possibile senza una pianificazione congiunta di volontari e associazioni. Il ruolo dell’associazione, naturalmente, è fondamentale. Solo l’associazione ha le conoscenze necessarie per sapere quali sono le necessità degli utenti, per conoscere i loro interessi, per stabilire quali progetti possono essere rilevanti e quali no. Ma sono poi i volontari che valutano le proprie abilità e avanzano proposte.

⇒ Avere un impatto significativo nel volontariato internazionale breve, quindi, significa affidarsi ad un’associazione che sappia valorizzare le vostre capacità con una pianificazione specifica ed obiettivi concreti. 

Ma quindi fare volontariato internazionale generico sul breve termine è una perdita di tempo?

Assolutamente no. Soprattutto non lo è per il volontario che ha comunque l’opportunità di vivere un’esperienza formativa unica, imperdibile! Ma chi ha fatto volontariato breve lo sa: il tempo vola! Cerchiamo quindi di giocare d’anticipo e cominciamo a pianificare le nostre attività ancor prima di arrivare.

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