Ci contattano dall’Australia…
È stata per noi una grandissima emozione quando la radiotrasmittente australiana SBS ci ha contattato per chiedere di aiutarli ad intervistare un volontario italiano nel mondo. Abbiamo allora chiesto ad Aurora, volontaria italiana in Guatemala, se le potesse interessare raccontare la sua esperienza!
Aurora è una graphic designer ed esperta di marketing che vive a Barcellona. Grazie all’Ayni Network, Aurora ha scoperto la cooperativa tessile guatemalteca Trama Textiles, ed è stato amore a prima vista (per saperne di più leggi anche “Eredità maya ai tempi dell’e-commerce: una storia di volontariato”)
Vi consigliamo di ascoltare (o leggere) quest’intervista per almeno 3 motivi:
- Per capire quant’è facile partire per un’esperienza di volontariato senza un intermediario
- Per scoprire che mettere le proprie capacità professionali al servizio di una causa in cui crediamo è una delle soddisfazioni più grandi
- Per conoscere la storia ed il lavoro di Trama Textiles, membro dell’Ayni Network, attivo nel campo del Fair Trade e dei Diritti delle Donne
E adesso buon ascolto!
Come si inizia un’esperienza di volontariato all’estero?
Intervista di Jolanda Pupillo
Vorreste fare del volontariato nella cooperazione internazionale, ma non sapete da dove cominciare? Ayni Cooperazione ha creato il primo portale italiano per mettere in contatto diretto i volontari e gli enti di accoglienza. Per saperne di più ci siamo collegati con Aurora C. che è impegnata attualmente in un progetto di volontariato in Guatemala.
Aurora: “Adesso mi trovo a Quetzaltenango che si trova a nord del Guatemala. È una cittadina abbastanza grande, diciamo che il livello di povertà è abbastanza elevato come in tutto il Guatemala. Dico solamente che lo stipendio medio è di 260 euro a 300 euro massimo. Non ci sono fabbriche, il Guatemala vive prevalentemente di agricoltura, di caffè e cioccolato, e varie tipologie di frutta e verdura. Però la qualità della vita è molto povera, quasi nessuno ha l’acqua calda in casa e c’è molta violenza”.
Come sei arrivata proprio lì?
Aurora: “Quest’anno ho preso un break dalla mia routine normale d’ufficio per cercare di viaggiare fuori dall’Europa e cercare di fare del volontariato. E quindi cercavo un volontariato dove io potessi aiutare con le mie conoscenze a livello di graphic design, però in un paese povero. E quindi, cercando cercando, attraverso la piattaforma Ayni Cooperazione ho trovato questa cooperativa di donne che si chiama Trama Textiles”.
Di cosa si occupa questa cooperativa?
Aurora: “Sono 150 donne che seguono una tradizione antichissima maya di tessere col telaio da cintura, o in piedi, queste trame, questi tessuti fantastici con questa tecnica che solo loro possono tramandarsi perché è molto, molto complessa”.
In che modo sono organizzate le partecipanti?
Aurora: “Ci sono due donne fondatrici, che sono Amparo e Oralia. Questa cooperativa è nata tantissimi anni fa dopo una grande guerra civile che c’è stata in Guatemala, dove si rasentava davvero la povertà più assoluta. Tutte queste donne, che tessono in questi piccoli villaggi attorno a Quetzaltenango, si sono riunite per creare una piccola micro economia per poter sostentare le proprie famiglie.
Anteriormente, si riunivano in un unico edificio e tessevano tutte insieme, impartivano anche corsi su come tinteggiare il cotone naturale, come si ricava il cotone naturale. Poi, dopo anni, purtroppo, per colpa del governo, quest’edificio dove loro si riunivano è stato sottratto e si sono ritrovate a dover affittare un locale dove adesso loro (ndr le fondatrici) vivono.
Però, tutte le altre donne tessono nelle proprie case e una volta a settimana ci portano le loro creazioni, nella cooperativa, dove c’è anche un piccolo negozio, dove poi i turisti possono comprare queste creazioni e quindi il ricavato di tutti questi prodotti viene ripartito: una parte per mantenere le spese basiche della cooperativa e l’altra parte naturalmente va direttamente alle tessitrici per sostentarsi”.
Come vanno le vendite?
Aurora: “ I turisti che passano comprano volentieri anche perché c’è questo senso etico di aiuto alle donne in questa parte del Guatemala. Il livello di vendite attraverso il sito web… diciamo che ci sono mesi un po’ più alti e mesi che si va “pari pari”, anche perché l’esportazione, per esempio in Europa, è difficilissima perché la gestione, il corriere costa tantissimo. Quindi si vende un po’ di più negli Stati Uniti”.
E tu cosa stai apportando, in che modo aiuti la cooperativa?
Aurora: “ Io mi occupo principalmente di tutte le reti sociali (Facebook, Instagram, Twitter), e mi occupo della programmazione e creazione dei contenuti a livello visuale. Poi sto sviluppando un manuale di fotografia e social media per tutti i volontari che poi passeranno dalla cooperativa, perché comunque c’è una rotazione di volontari che ogni tot si presentano, perché c’è molta gente che vuole aiutare e crede nel progetto.
C’è un coordinatore, in questo momento una ragazza inglese, che rimarrà per più di sei mesi, che coordina un poco tutto: le vendite con i clienti americani, i nuovi clienti che chiedono determinate tipologie di tele, i prezzi, l’invio. Poi ci sono comunque tantissimi compiti da svolgere che queste donne, essendo anche donne un poco anziane, le due fondatrici, non riescono a svolgere alcune cose”.
Come sta andando questa esperienza anche dal tuo punto di vista, cosa ne stai ricavando diciamo?
Aurora: “ L’esperienza sta andando davvero alla grande, io sono contentissima di aver fatto questa scelta e di aver incontrato queste persone. Giorno per giorno, è fantastica l’esperienza qui alla cooperativa.
La parte che non mi piace tantissimo è la cittadina perché siamo lontani dalla parte naturale ed è un po’ complicato a livello di interazione con i cittadini. Perché, la verità, c’è tanta gente amabile e amichevole però c’è anche tanta violenza che si avverte”.
Pensi che dopo questa farai altre esperienza di volontariato?
Aurora: “ Si si, io già avevo fatto un’esperienza di due mesi in Africa che mi ha aperto un mondo… dopo il Guatemala spero di poter iniziare nuovamente a lavorare per risparmiare soldi per un nuovo viaggio, un viaggio sul tessuto in Vietnam, per vedere altre tecniche che vengono usate lì in altre associazioni e scoprire cose nuove”.