Articolo-educazione

Volontariato all’estero per insegnanti ed educatori – OSS n.4

Sei un insegnante? Un educatore? Hai studiato psicologia o pedagogia? Sei paziente? Comunicativo? Comprensivo? Hai mai pensato di mettere queste qualità al servizio di un progetto educativo all’estero?

L’educazione (universale e di qualità) è uno dei pilastri dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Così recita l’Obiettivo n. 4: “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. L’educazione è la chiave per cambiare le nostre società, ridurre le barriere sociali, superare le discriminazioni, conservare la cultura e l’ambiente, migliorare le nostre economie ed i nostri governi. Tutto parte da un foglio, una matita ed un bambino con tanta voglia di imparare.

Purtroppo, però, ci sono circa 70 milioni di bambini nel mondo che non hanno l’opportunità di ricevere un’istruzione di base. Di questi, la maggior parte sono bambine e provengono da zone afflitte da guerre e conflitti. Non stupisce quindi che nel mondo ci siano tuttora 123 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni che  non sanno né leggere né scrivere. Di questi, 2/3 sono donne.

L’accesso ad un’istruzione di qualità

L’accesso all’istruzione di base è più difficoltoso nelle zone rurali, dove i bambini hanno il doppio delle probabilità di non poter andare a scuola rispetto ai loro compagni delle zone urbane. I fattori che determinano queste statistiche sono molteplici: la mancanza di strutture, la mancanza di insegnanti, la mancanza di buone vie di comunicazione e l’isolamento, ma anche le barriere linguistiche che devono affrontare coloro che parlano una lingua indigena.

È stato calcolato che il continente con il più alto tasso di analfabetismo è l’Africa dove, in alcune regioni, la percentuale di bambini ed adolescenti minori di 18 anni che non sanno né leggere né scrivere arriva a sfiorare il 50%.

È imperativo che i governi e la comunità internazionale lavorino insieme per ribaltare queste statistiche. L’istruzione può fare tanto per cambiare le nostre società! È stato calcolato che, con un anno di istruzione in più, una donna può guadagnare un 20% in più rispetto ad una compagna che lascia prima la scuola. Ed i benefici dell’educazione, soprattutto quella delle donne, si riflettono sulle generazioni successive:

  • i figli di donne alfabetizzate hanno il 50% di probabilità in più di sopravvivere durante i primi 5 anni di vita, rispetto ai figli di donne non alfabetizzate
  • i figli delle donne alfabetizzate hanno il doppio delle probabilità di essere a loro volta mandati a scuola

I progetti educativi per lo sviluppo

Negli ultimi anni, è stato fatto moltissimo per ridurre il tasso di analfabetismo ed universalizzare l’accesso all’educazione, superando le barriere e le discriminazioni. Tuttavia, c’è ancora tanta strada da fare. I singoli governi hanno grandi responsabilità: migliorare il sistema educativo, formare gli insegnanti, assegnare borse di studio e via dicendo. Anche le Ong e le fondazioni, però, ricoprono un ruolo importante in questa battaglia per l’educazione.

Laddove il governo non è in grado di garantire l’acceso ad opportunità educative di qualità, nascono scuole finanziate con le risorse della cooperazione internazionale, con quote assegnate agli studenti più poveri; vengono aperti asili in zone periferiche, dove madri e padri non saprebbero altrimenti come conciliare il ruolo di genitori con i loro impegni lavorativi; si inaugurano centri diurni dove i bambini ed i ragazzi possono trovare sostegno per il loro sviluppo accademico e personale; vengono realizzati programmi per favorire l’istruzione delle categorie maggiormente discriminate, come le bambine, gli abitanti delle zone rurali, le culture indigene, i minori vittime di abuso o abbandono, le popolazioni vittime di conflitti, e via dicendo. Tutto questo grazie all’impegno di fondazioni, Ong ed associazioni.

Perché l’educazione è un diritto per tutti.

 

Cosa puoi fare tu? Se l’insegnamento ti appassiona, se hai un po’ di esperienza e tanta voglia di fare, puoi diventare volontario nel campo dell’educazione, dell’istruzione e dell’insegnamento. Ci sono tantissimi programmi diversi tra cui scegliere, secondo le tue capacità ed i tuoi interessi.

La prima infanzia

Volontariato in Messico con Centro Infantil los Angeles

L’educazione comincia dall’asilo. È in questa importante tappa della vita di ognuno di noi che cominciamo a sviluppare le capacità sociali, emotive e cognitive che ci accompagneranno per il resto delle nostre vite. Ma gli asili e le materne sono importanti anche per un altro motivo: permettono ai genitori di andare a lavorare senza la costante preoccupazione per il benessere del bambino che,  in assenza di  strutture adeguate, viene affidato al fratellino maggiore, alla zia, alla vicina… oppure portato al lavoro con sé, in un ambiente dove il piccolo non ha  la possibilità di esprimersi e socializzare.

Gli asili fondati o sostenuti da Ong, associazioni e fondazioni si avvalgono di fondi internazionali e della collaborazione dei volontari per garantire la fornitura di adeguati servizi educativi gratuiti o a buon prezzo presso collettivi che, normalmente, non avrebbero la possibilità di usufruirne, sia per motivi economici che geografici.

Cosa viene chiesto ai volontari?

I volontari presso strutture educative della prima infanzia vengono chiamati a giocare con i bambini, dirigere attività ludico-educative, assistere lo staff nella somministrazione dei pasti  e nella cura dei più piccoli. Insomma, essere parte integrante del team e fare tutto il necessario per garantire lo sviluppo ed il benessere psicofisico dei bimbi!

Solitamente non viene richiesta esperienza professionale, ma una forte vocazione al lavoro con i più piccoli è necessaria, così come è utile avere esperienza nella cura dei bambini e conoscenze relative alla loro salute e sicurezza.

Alcune opportunità di volontariato presso strutture della prima infanzia:

 

Centro Infantil de los Ángeles, Messico – Visita il profilo dell’opportunità

Organização Creche Arte Tio João, Brasile – Visita il profilo dell’opportunità

UpClose Bolivia, Bolivia –  Visita il profilo dell’opportunità

 

L’educazione formale elementare e secondaria

Volontariato in Uganda con KAASO

Per molti bambini e ragazzi, gli anni delle elementari e della secondaria sono anni importantissimi, con i quali si conclude il loro ciclo accademico. Sono gli anni in cui devono imparare a leggere e scrivere, a far di conto, a conoscere i principi della scienza, così come la storia e la cultura del loro popolo e del mondo, la geografia locale e globale, ed anche a parlare una lingua straniera (solitamente l’inglese). Tutto ciò è necessario affinché possano diventare cittadini responsabili e attivi, e genitori sensibili all’importanza dell’educazione.

Per alcuni di loro, poi, l’educazione elementare e secondaria non è altro che un trampolino di lancio verso ulteriori percorsi universitari o tecnici superiori, che li porteranno a diventare professionisti nei settori più svariati.

Cercando di supplire alle mancanze del sistema educativo pubblico, diverse Ong e fondazioni hanno fondato delle istituzioni educative proprie (autorizzate), o hanno offerto il loro sostegno ed aiuto a realtà statali. In entrambi i casi, queste organizzazioni raccolgono fondi affinché le strutture ed il personale possano garantire la crescita dei giovani,  e reclutano volontari per appoggiare gli insegnanti e proporre attività educative secondarie per stimolare le abilità sociali, personali o cognitive dei ragazzi.

Cosa viene chiesto ai volontari?

I volontari sono chiamati ad affiancare gli insegnanti nelle attività didattiche di base (lezioni di lingua, matematica, scienze, etc.), a dirigere attività educative autonomamente (lezioni di inglese, laboratori d’arte, tecnologia, scienze, etc.) e a dirigere attività ludico-educative dopo le ore di lezione (quali sport e giochi).

È consigliabile avvicinarsi a questo tipo di opportunità dopo aver maturato almeno un po’ di esperienza nel campo dell’insegnamento e dell’educazione. È inoltre importantissimo proporsi sempre ad una classe con un lesson plan (opportunamente realizzato secondo i programmi a lungo termine e l’etica dell’istituzione, nel rispetto della cultura locale) e non cercare di insegnare attività o contenuti dei quali non si abbiano sufficiente conoscenza o esperienza.

Alcune opportunità di volontariato presso istituzioni educative elementari e secondarie:

Riley Orton Foundation, Kenya – Visita il profilo dell’opportunità

The Nuru Trust, Tanzania –  Visita il profilo dell’opportunità

EDELAC, Escuela de la calle, Guatemala –  Visita il profilo dell’opportunità

Una Mano per un Sorriso, Tanzania e Kenya – Visita il profilo dell’opportunità

Niños de Guatemala, Guatemala – Visita il profilo dell’opportunità

Marina Orth Foundation, Colombia – Visita il profilo dell’opportunità

Safe Passage, Guatemala – Visita il profilo dell’opportunità

KAASO, Uganda – Visita il profilo dell’opportunità

 

L’insegnamento dell’inglese:

Volontariato per l'insegnamento dell'inglese in Cambogia

È la seconda lingua più parlata al mondo,  e la più studiata in assoluto: l’inglese è importantissimo per i giovani di qualsiasi parte del mondo. Chiave per accedere a numerosi settori professionali e a gran parte dell’informazione che viene diffusa a livello mondiale, questa lingua è importantissima per interagire con chi visita il nostro paese, ma anche per poter andare noi stessi all’estero. È, insomma, la lingua franca per capire il mondo e poter interagire a livello globale.

Soprattutto nella zone di grande affluenza turistica, i giovani perdono grandi opportunità se non sono in grado di dominare almeno una lingua straniera, solitamente l’inglese. L’insegnamento di questa lingua, però, è difficilmente soddisfacente all’interno delle scuole pubbliche e statali. Spesso, sono gli insegnanti i primi ad avere bisogno di ulteriori lezioni. Sono quindi nate moltissime scuole e programmi di sostegno alla scuola pubblica che mirano a convocare insegnanti, madrelingua o meno, per insegnare come volontari agli studenti.

È opportuno far notare che, purtroppo, l’insegnamento dell’inglese è uno di quei settori del volontariato internazionale che ha dato luogo a numerose (e giustificate) polemiche. Si è spesso portati a pensare che chiunque parli un po’ di inglese lo possa insegnare, e che il tempo che un madrelingua passa con gli studenti parlottando  in inglese sia sempre e comunque vantaggioso. Come sappiamo non è così! Formazione, esperienza, vocazione ed un buon programma di lavoro sono necessari per dare continuità ad un corso che, vista la breve permanenza dei volontari, rischia di perdere il suo filo logico.

Cosa viene chiesto ai volontari?

Ai volontari viene richiesto un impegno solitamente giornaliero presso le strutture della scuola d’inglese o presso una scuola pubblica. I volontari sono chiamati a fare lezione di inglese a gruppi più o meno numerosi di studenti, seguendo il programma di lavoro dell’organizzazione, e rispettando l’etica istituzionale e la cultura locale. Il volontario è solitamente responsabile della pianificazione della lezioni ed in alcuni casi della valutazione degli studenti.

È raccomandabile avvicinarsi a questo tipo di volontariato dopo aver maturato almeno un po’ di esperienza nel campo dell’insegnamento o dell’educazione. Indubbiamente, una buona conoscenza della lingua inglese è necessaria per poterla insegnare! La capacità di coinvolgere gli studenti, la pazienza e la comprensione sono anche qualità molto importanti.

Alcune opportunità di volontariato presso scuole d’inglese:

 

Volunteering for Rural Children of Cambodia, Cambogia –  Visita il profilo dell’opportunità

One, Two…Tree!, Guatemala – Visita il profilo dell’opportunità

Coins for Change, Vietnam – Visita il profilo dell’opportunità

Starlight, Vietnam – Visita il profilo dell’opportunità

La Comunidad Que Construimos, Perù – Visita il profilo dell’opportunità

 

Programmi dopo-scuola e centri educativi non formali

Volontariato in Nicaragua con La Esperanza Granada

La crescita e l’educazione continuano anche dopo le ore di lezione a scuola. I ragazzi che passano le giornate da soli o bighellonando per le strade, ricevono sicuramente meno stimoli positivi e meno sostegno a livello accademico e personale, rispetto a coloro che invece sono assistiti in un centro dopo-scuola. Ripetizioni, aiuto compiti, attività culturali, artistiche e sportive, giochi, escursioni: questi sono i servizi offerti dai centri educativi, e che aiutano i ragazzi a crescere, sviluppando le loro abilità sociali, proteggendoli dalla cultura delle gang, aiutandoli a realizzare i propri sogni.

L’importanza di questi servizi accresce, inoltre, se consideriamo che molti dei genitori con un reddito molto basso o insufficiente non hanno avuto l’opportunità di ricevere un’educazione completa e quindi fanno fatica ad aiutare i loro figli con i compiti o guidarli nella scelta di un percorso di studi superiore. Il centro offre loro un’alternativa.

Cosa viene chiesto ai volontari?

I volontari lavorano nel centro durante le ore di apertura, dirigendo attività ludico-educative (arte, giochi, sport, balli, etc.) ed aiutando i ragazzi con i compiti. Possono anche  dirigere club pomeridiani di approfondimento, come quello d’inglese, di lettura, di matematica, etc. Coloro che hanno esperienza in questo campo, possono anche dirigere sessioni per lo sviluppo di abilità sociali, comunicative ed emotive, quali autostima, gestione della rabbia, soluzione di problemi o lavoro di squadra.

I volontari che si dedicano a questo tipo di educazione non tradizionale dovrebbero avere un minimo di esperienza nel lavoro con i minori e nella direzione di attività di gruppo. Nozioni di psicologia o pedagogia sono senz’altro d’aiuto. Questo tipo di volontariato è consigliabile per tutti coloro che hanno molta energia, pazienza e capacità di coinvolgere i giovani.

Opportunità di volontariato presso centri dopo-scuola/ educazione non tradizionale:

Fundación Arte del Mundo, Ecuador –  Visita il profilo dell’opportunità

Fair Mail Perú, Perù – Visita il profilo dell’opportunità

La Esperanza Granada, Nicaragua – Visita il profilo dell’opportunità

Intiwawa, Perù – Visita il profilo dell’opportunità

HOOP, Perù – Visita il profilo dell’opportunità

Pyunli, India – Visita il profilo dell’opportunità

Añañau, Perù – Visita il profilo dell’opportunità

World Meets Kenya, Kenya – Visita il profilo dell’opportunità

Educatori nelle residenze per minori

Volontariato in Guatemala con Casa Guatemala

La figura dell’educatore in un centro per minori (vittime di abuso, abbandono, negligenza o povertà estrema) richiede il compromesso a lungo termine di un professionista, che conosca la realtà locale e le storie dei ragazzi, e che abbia esperienza alle spalle. Non è, insomma, un lavoro da volontari. Tuttavia, questi, se debitamente formati, possono fare molto per aiutare! La maggior parte delle residenze sia pubbliche (statali) che private (gestite da una Ong o associazione) sono spesso a corto di staff. La presenza di volontari capaci può fare per loro la differenza.

Le residenze accolgono generalmente minori su segnalazione delle autorità locali. Non tutti i bambini sono necessariamente orfani. Molti sono stati allontanati dalla famiglia su decisione dei servizi sociali, ma ai genitori potrebbe essere permesso visitarli di tanto in tanto e, in alcuni casi, si procede anche con il ricongiungimento familiare. Altre volte, i bambini entrano in questi centri su segnalazione di un normale cittadino o per abbandono volontario dei genitori che per ragioni economiche, di dipendenze o altro, non si reputano capaci di prendersi cura del figlio. In questo caso, dipende dalla legislazione locale se la residenza accetterà questi casi oppure no.

Anche le residenze per minori (chiamate spesso ed impropriamente orfanotrofi) sono oggetto di numerose polemiche. Il flusso di volontari stranieri che desiderano soggiornare in un orfanotrofio è così elevato che costituiscono un vero e proprio guadagno per le residenze stesse o per le agenzie che organizzano l’esperienza. Tutto ciò, come spieghiamo in vari articoli, tra cui questo, ha dato luogo a truffe e alla nascita del così detto turismo da orfanotrofio.

Noi di Ayni crediamo, però, che fare volontariato in una residenza per minori, se armati di esperienza, formazione rilevante e tanta voglia di aiutare, possa essere d’aiuto per le organizzazioni che gestiscono questi centri. Si raccomanda un periodo di permanenza medio-lungo (almeno qualche mese) e la comprensione (e accettazione) di severe norme etiche relative alla relazione con i bambini e all’uso della loro immagine.

Cosa viene chiesto ai volontari?

C’è bisogno di assistere i ragazzi con i compiti, una volta tornati da scuola, ed intrattenerli con attività ricreative, quali sport, arte, musica o giochi; è utile organizzare sessioni per l’approfondimento di diverse tematiche, quali l’inglese, la sostenibilità ambientale, il bullismo, l’autostima o altri temi che il volontario conosca bene. Si può anche essere chiamati ad assistere in cucina, contribuire alla pulizia della casa o curare l’orto, nonché sostenere lo staff a livello amministrativo (fundraising o comunicazione, ad esempio). Insomma, aiutare dove ce n’è bisogno!

Questo tipo di volontariato è sconsigliato a coloro che non abbiano esperienza nel lavoro con i minori, o con minori vittime di abuso o abbandono. Può essere particolarmente utile aver realizzato i propri studi nel campo della psicologia, pedagogia, assistenza sociale o simili.

Alcune opportunità di volontariato presso residenze per minori:

 

CCEDUC Child Development, Uganda – Visita il profilo dell’opportunità

Becky’s Foundation, Ghana – Visita il profilo dell’opportunità

Casa Guatemala, Guatemala –  Visita il profilo dell’opportunità

NSCPC, Nepal – Visita il profilo dell’opportunità

 

Educazione non formale nei centri d’accoglienza

Volontariato in Libano con SB Overseas

Stiamo vivendo una delle più grandi emergenze umanitarie della nostra epoca. Migliaia di persone stanno abbandonando le proprie case, spinte dalla disperazione e dalla speranza per un futuro migliore, per se stessi e per le proprie famiglie.  Purtroppo, però, il viaggio del rifugiato o del migrante è tutt’altro che semplice. Al di là dei rischi dovuti al viaggio e all’attraversamento di diverse frontiere, i migranti sono spesso costretti a passare lunghi periodi nei campi d’accoglienza, in un limbo dal quale non sanno quando potranno uscire, sia poi per tornare a casa alla fine della guerra, o per stabilirsi in un nuovo paese e cominciare una nuova vita.

Per i giovani migranti è di primaria importanza non rimanere indietro con il proprio percorso di studi: non possiamo permetterci che migliaia di minori di trasformino in una generazione persa. È così che molte associazioni e Ong intervengono con programmi di studio e di insegnamento all’interno dei campi profughi, affinché i ragazzi possano continuare ad andare a scuola, oppure prepararsi per essere poi introdotti nel sistema educativo del nuovo paese.

Cosa viene chiesto ai volontari?

Ai volontari viene richiesto di fare lezione di diverse materie, ma è soprattutto utile l’insegnamento della lingua del nuovo paese. Sono benvenuti i volontari che possano gestire laboratori di attività ludico-educative per mantenere i bambini attivi ed esposti a stimoli positivi. L’aiuto dei volontari può anche essere prezioso per la gestione amministrativa e logistica delle attività, e per lavori di manutenzione all’interno del campo.

Prima di impegnarsi nel contesto di un’emergenza umanitaria, il volontario deve essere preparato e formato per far fronte alle conseguenze psicologiche ed emotive che questo comporta. È necessario comprendere a fondo il contesto di intervento ed essere preparati a gestire un certo stress emotivo. Anche se conoscenze nel campo della psicologia  e della pedagogia possono rivelarsi utili, è importante che i volontari si astengano da qualsiasi tipo di terapia o intervento con i bambini, a meno che non godano del sostegno e dell’approvazione dell’organizzazione.

Opportunità di volontariato presso campi d’accogleinza:

 

SB Overseas, Libano – Visita il profilo dell’opportunità

Open Cultural Center, Grecia – Visita il profilo dell’opportunità

Still I Rise, Grecia – Visita il profilo dell’opportunità

La formazione del personale docente ed educatori

Volontariato in Tanzania con Why Onlus

Per avere un impatto a lungo termine nello sviluppo del sistema educativo locale, una delle migliori strategie è lavorare direttamente con professori, insegnanti ed educatori. Al di là dell’aiuto saltuario dei volontari, è importante, nella logica della sostenibilità e dello sviluppo, che personale locale e permanente abbia l’opportunità di partecipare a corsi di formazione e aggiornamento che, sfortunatamente, non vengono forniti dalle autorità locali.

Il volontariato ed i finanziamenti esteri dovrebbero essere solamente uno step verso il miglioramento del sistema educativo locale.

Cosa viene chiesto ai volontari?

I volontari vengono scelti in base alle loro esperienze pregresse nel campo dell’educazione o a conoscenze dimostrabili nel campo della pedagogia e dell’insegnamento. È ovviamente necessario che, per realizzare corsi di formazione e aggiornamento per lo staff locale, i volontari siano stati a loro volta stati formati e preparati.

Campi di volontariato WHY Onlus, Tanzania – Visita il profilo dell’opportunità

Per altre opportunità di volontariato in campo socio-educativo, usa i filtri “Scuole e Asili” o “Educazione non formale” sulla pagina di Ayni

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