Sognare in grande, proporre idee ambiziose. Andare avanti nonostante la vita sembri non voler smettere di offrire motivi per abbandonare. Non avere paura di chiedere aiuto e, anzi, mettersi costantemente in gioco per trovare sempre nuovi sostenitori. Semplicemente, porsi un obiettivo, fare una promessa, prima di tutto a se stessi e, da lì, un passo dopo l’altro, costruire il proprio cammino… un cammino tracciato appositamente per incrociare i percorsi di vita di quanti più bambini possibile.
Perché loro sono i protagonisti di questo sogno. Offrire loro non solo la speranza, ma la possibilità reale di un futuro migliore è la promessa fatta.
Il sogno di David e il futuro della comunità
David Joseph Wella, già maestro di professione, potrebbe insegnare molto anche a questo proposito. La sua storia ha inizio nel 2015 ad Usa River, città nella regione di Arusha, nel nord della Tanzania. È allora che il suo sogno, fornire una casa sicura e un’istruzione di qualità ai bambini più bisognosi della sua città, diventa realtà con la fondazione di un orfanotrofio, Tabasamu.
Da quel momento David non ha mai smesso di riformulare il proprio progetto e di pensare a nuovi modi per portare avanti quella che era già stata la missione di suo padre, per molti anni punto di riferimento dell’intera comunità.
Un’eredità non semplice da accettare, indubbiamente. Ma, in questi mesi di collaborazione, David ci ha saputo dimostrare come, quando si crede profondamente in qualcosa, farsi carico di nuove e a volte inaspettate responsabilità smetta di essere un onere e diventi invece un onore, un atto naturale.
Da 5 anni al fianco delle famiglie svantaggiate e degli orfani
Tabasamu nasce con l’obiettivo di accogliere bambini orfani dando loro una casa accogliente e sicura, garantendo loro un’istruzione e soprattutto una famiglia.
Tuttavia, ben presto David si rende conto che il lavoro da fare è assai più ampio e complesso: molte famiglie, infatti, non possono permettersi di pagare la retta scolastica dei propri figli, di comprare libri e uniformi. Per questo, essendo l’accesso all’istruzione uno dei cardini dell’azione di Tabasamu, David decide di estendere la propria missione: inizia ad accogliere anche bambini provenienti da famiglie molto povere, provvedendo alla loro formazione scolastica e assicurandosi che tutti, nessuno escluso, possano godere di un ambiente stimolante, sereno e sicuro, in cui formarsi e costruire così il proprio futuro.
Le limitate risorse economiche (consistenti inizialmente nel suo solo stipendio) non hanno frenato l’ambizione di David e il suo desiderio di dare ai bambini di Tabasamu la miglior istruzione possibile. Per esempio, era importante, per lui, scegliere una scuola in cui le lezioni fossero tenute in inglese, in modo da fornire ai bambini una più ampia gamma di strumenti da utilizzare nel loro futuro percorso di studio e di lavoro.
Certo, questo avrebbe significato pagare tasse scolastiche più alte e affittare un pulmino per raggiungere in sicurezza la scuola, troppo distante per permettere ai bambini di andare a piedi. Ma David non ha mai avuto dubbi su quale fosse la strada giusta da percorrere.
Così, da ormai cinque anni, Tabasamu è la casa, il ritrovo sicuro di quindici bambini. Le difficoltà non sono mancate, ma la forza di questa piccola associazione è consistita anche nella capacità di creare intorno a sé una grande rete di supporto, formata soprattutto dai circa trecento volontari che, nel corso di questi anni, hanno fornito il proprio aiuto direttamente all’interno della casa, finanziariamente (tramite il pagamento di un contributo in cambio dell’accoglienza ricevuta) e attraverso lo svolgimento di attività a vantaggio dei bambini.
Il COVID: una nuova sfida
Le maggiori difficoltà sono giunte, però, a seguito della crisi sanitaria legata alla pandemia attualmente in corso. Le ripercussioni sulle piccole associazioni come Tabasamu, strettamente dipendenti dalla solidarietà locale e internazionale, sono state numerose. In particolare, l’impossibilità di viaggiare e prendere parte a programmi di volontariato internazionale ha, di fatto, improvvisamente eliminato la principale entrata dal budget di Tabasamu, causando lo sfratto dei bambini e delle loro tate dalla casa che fino ad allora erano stati in grado di affittare. La sospensione delle attività scolastiche e, in ogni caso, le difficoltà nel rispettare i pagamenti delle rette di tutti i bambini hanno rappresentato un ulteriore elemento di rischio e precarietà per Tabasamu.
Nuovamente, però, le fondamentali doti dell’adattabilità e resilienza hanno permesso a David di non disperare: nuovi modi di cooperare sono stati esplorati e nuove strategie di raccolta fondi sono state messe in atto. I legami già consolidati con i precedenti volontari e la partecipazione al network di Ayni Cooperazione hanno consentito di creare straordinari e inaspettati rapporti di solidarietà, oltre le frontiere e le distanze. Tramite gli strumenti del volontariato on-line, ulteriori sostenitori si sono avvicinati a Tabasamu, hanno conosciuto la sua storia e hanno avuto la possibilità di collaborare per la creazione di una campagna di fundraising.
Oltre l’ostacolo: la nostra campagna per Tabasamu
Gli obiettivi sono ambiziosi: miriamo a garantire stabilità economica a Tabasamu per i prossimi mesi. Questo significa cercare di coprire le principali voci di spesa del budget dell’associazione, quali affitto, rette scolastiche, trasporto, salari delle tate.
Sostieni Tabasamu questo Natale!!
Ma i progetti non finiscono qui! Le attuali difficoltà non impediscono di cominciare a pensare al futuro, a quando non ci si dovrà più preoccupare solo di garantire la sopravvivenza di Tabasamu mese per mese. David sogna di poter costruire una casa per i bambini dell’associazione, per potersi svincolare dal pagamento di un affitto mensile e scongiurare, per il futuro, situazioni di estrema precarietà come quella vissuta negli ultimi mesi. Una sfida entusiasmante per David e i sempre più numerosi volontari disposti ad aiutarlo: Tabasamu è già una casa, è già una famiglia, ma la robustezza e stabilità delle mura di mattoni le garantiranno ancora maggiore solidità negli anni a venire.
Perseguire con costanza e determinazione la propria missione, in qualunque modo essa sia giunta fino a noi e ci sia stata assegnata, è l’occasione di manifestare, quotidianamente, chi sentiamo di voler essere e che tipo di impatto vogliamo avere sulle persone che ci circondano.
Tabasamu è una realtà viva perché in continua evoluzione, disponibile al cambiamento, capace di adattarsi alle mutevoli condizioni circostanti.
Tabasamu è la seconda possibilità che David aspira a dare ai bambini più bisognosi della sua comunità e il trampolino di lancio che li condurrà verso un futuro migliore.
Tabasamu sono i sorrisi (questo il significato del termine in Swahili) che tutti noi possiamo contribuire a donare loro.
Alessia Maggiore