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L’effetto COVID sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) sono stati stabiliti nel 2015, con l’approvazione di tutti i membri delle Nazioni Unite.  Gli OSS nascono per tracciare un cammino: il cammino verso un futuro migliore. Un futuro dove nessuno sia condannato a morire di fame, dove chiunque possa avere accesso ad un’istruzione di qualità, dove uomini e donne possano godere degli stessi diritti.

A 5 anni dall’inizio di questo cammino e a 10 anni dalla scadenza, i risultati purtroppo non sono quelli sperati. E l’arrivo del COVID ha stravolto tutto, andando a vanificare anni e anni di duro lavoro. Quali sono gli ambiti dello sviluppo nei quali gli effetti del COVID sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sono stati più forti?

Povertà in aumento

Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 1

Il livello di povertà nel mondo era in calo da dieci anni. Purtroppo la curva non era sufficiente per prevedere l’eliminazione della povertà estrema entro il 2030, ma comunque la riduzione era costante e sembrava irreversibile. Invece quest’anno, per la prima volta in 10 anni, si prevede un aumento del livello di povertà estrema che avrà gravissime conseguenze per lo sviluppo socio-economico e socio-sanitario dei paesi membri.

Cure, salute e pandemia

Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 3

L’accesso a cure adeguate e alla possibilità di condurre una vita sana era uno degli OSS che registrava miglioramenti lenti, ma costanti. La pandemia, come ben sappiamo, ha travolto il settore dell’assistenza medico-sanitaria rivelandone le fragilità, ma soprattutto mettendo in crisi anni di progressi. I dati finora raccolti rivelano che, a causa della saturazione degli ospedali e delle altre difficoltà legate al COVID, sono tristemente aumentate le morti di parto e quelle dei bambini di età inferiore a 5 anni.

La pandemia ha anche arrestato o comunque ostacolato le campagne di vaccinazione che quest’anno hanno registrato risultati pessimi che non si vedevano dagli anni 70′. Questo significa che nei prossimi mesi il rischio di diffusione di malattie solitamente controllate dai vaccini come polio, febbre gialla, colera, meningite e tifo sarà altissimo.

Il COVID-19 e l’educazione

Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 4

“La chiusura delle scuole potrebbe cancellare anni di progressi”. Ci ammonisce così il progress report 2020, il documento che anno dopo anno segue i passi avanti dei paesi membri in materia di sviluppo sostenibile. E in effetti i numeri sono impressionanti. Nel 2020, il 60% degli studenti del mondo è rimasto a casa da scuola e mentre alcuni di loro continuano a studiare grazia alla DAD (didattica a distanza), ben 500 milioni di bambini e ragazzi sono stati totalmente privati di opportunità formative.

Quali possono essere le conseguenze? Innanzitutto un tasso di abbandono scolastico mai registrato prima, soprattutto nelle famiglie con poche risorse. Ma anche l’incremento delle difficoltà di apprendimento ed un conseguente impatto a lungo termine sullo sviluppo socio-culturale ed economico del paese.

 

Fare i conti con la pandemia: una prospettiva femminile

Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 5

Negli ultimi anni, le Nazioni Unite stavano registrando dati incoraggianti riguardo alla diminuzione di pratiche discriminanti come i matrimoni delle spose bambine e la Mutilazione Genitale Femminile (MGF). E d’altra parte anche la presenza femminile in ambito politico era in aumento. Certo, la parità di genere era ancora lontana, ma la direzione era quella giusta. E poi è arrivato il COVID.

I primi dati raccolti raccontano una storia desolante. Si è registrato un aumento considerevole (30% in alcuni paesi) delle ospedalizzazioni, delle denunce e delle richieste di aiuto presso centri di accoglienza dovute a gravi casi di violenza domestica. Si teme inoltre un forte incremento delle spose bambine e delle MGF, strettamente collegato alla chiusura delle scuole e all’incremento della povertà.

Sempre relazionato con la chiusura delle scuole è anche l’aumento di responsabilità come madri o tutrici. Per molte donne bilanciare lavoro e figli è diventato quasi impossibile. E non possiamo poi dimenticare che, globalmente, il 70% degli operatori sanitari in prima linea contro il virus sono donne. Insomma questa pandemia ha colpito fortemente le donne di tutto il mondo frustrando i passi avanti degli ultimi anni e mettendole, oggi più che mai, alla prova.

La disoccupazione in tempo di COVID

Obiettivo di Sviluppo Sostenibile n. 8

Il rallentamento della crescita dell’economia globale, avvertito nel 2019 e intensificato dalla pandemia nel 2020, ha molte conseguenze e forse la più importante è questa: la disoccupazione. Si stima che saranno 400 milioni le persone nel mondo a perdere il lavoro nella seconda metà del 2020. Un cifra incredibile. Ad essere pesantemente colpiti sono stati per lo più alcuni settori (tra questi spicca il settore turistico) ed alcune tipologie di lavoratori: i liberi professionisti, lavoratori alla giornata e lavoratori informali. Nel settore informale, sono ben 1.6 miliardi le persone che, a causa della pandemia, non hanno di che sfamarsi.

Per approfondimenti: Sustainable Development Goals Report 2020

 

 

 

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